I carrelli abbandonati negli e-commerce equivalgono a soldi non guadagnati, bisogna quindi mettere in atto Strategie per recuperare i carrelli abbandonati.
Se i carrelli della spesa del tuo e-ecommerce on-line stanno avendo “problemi di abbandono,” sappi che non sei solo. Secondo una recente ricerca , I tassi di abbandono dei carrelli sono in costante aumento ogni anno. Nel 2011, il 69% dei carri sono stati abbandonati , nel 2012 si è passati a 72%; nel 2013 al 74%. Entro la fine di quest’anno, ben oltre tre su quattro carrelli della spesa in ambito e-commerce verranno abbandonati, per un totale di oltre 4 mila miliardi di dollari di merci.
Ma c’è un rovescio della medaglia di questa deprimente prospettiva. Il 75% degli acquirenti che hanno abbandonato i carrelli, hanno asserito nella ricerca; che prevedono di tornare presso il sito e-Commerce per fare un acquisto futuro. Il 63% dei carrelli abbandonati sono recuperabili da quei rivenditori online che utilizzeranno strategie di recupero.
Aumentare i Tassi di Conversione Abbassando L’Abbandono
Ciò che apprendiamo dalle statistiche di cui sopra è che l’abbandono del carrello spesso non è una decisione definitiva. Se vista come parte del ciclo di acquisto, come gli acquirenti cerchino altre offerte, altre proposte, altri prezzi presso la concorrenza; la questione dell’abbandono diventa più gestibile
Il nostro obiettivo quindi, è duplice:
- Abbassare il tasso di abbandono iniziale
- Aumentare il tasso di recupero dei carrelli abbandonati.
Ridurre Carrelli Abbandonati: 7 Strategie Rodate
Ecco alcuni suggerimenti che si sono rivelati efficaci per aumentare i tassi di conversione negli e-Commerce
- Trasporto Gratuito e Prezzo Garantito: Con il grande successo di aziende come Zappos e Best Buy, è ovvio che il trasporto gratuito e prezzi garantiti, siano sicuramente features che in un ecommerce online, servano per persuadere i clienti al completamento dell’acquisto. Offrendo queste garanzie, i clienti sentono meno la necessità di controllare il prezzo su altri siti.
- Costruire la fiducia: i clienti, soprattutto i clienti al primo acquisto, inconsciamente cerca affidabilità. È possibile aumentare la fiducia del cliente nel nostro e-Commerce, mostrando le informazioni di contatto (numero di telefono, chat online, mail, numero verde, ecc) in ogni pagina. Includendo icone definite di fiducia, come Paypal, a commenti feedback di terze parti, testimonianze circa i prodotti che vendete, esperienze di vendita dei clienti. E mostrando tutte le informazioni indispensabili al trust accludendo il maggior numero di immagini e video. (sulla nostra realtà)
- Creare Urgenza: Aggiungere un elemento di urgenza nel processo di presentazione, può essere fatto in modo molto semplice inserendo ad esempio: “Solo 6 disponibili” come fa ad esempio Amazon
- Semplificare Checkout: Il Processo di Checkout dovrebbe essere il più semplice possibile. Assicurati che il tuo checkout abbia il minor numero di passaggi possibile per ottenere solo le informazioni necessarie. Ad esempio, gli utenti non dovrebbero essere tenuti a creare un account per comprare (si può richiedere loro di iscriversi dopo che la vendita è stata completata).
- Migliorare il processo: gli elementi tecnici devono essere ottimizzati, oltre al design e agli aspetti relativi l’ usabilità. Ad esempio, assicurarsi che le pagine si caricano rapidamente, ottimizza il tuo sito per le transazioni da cellulare, utilizza per il carrello certificati SSL e HTTPS, per lo shopping sicuro
- Utilità: Testa tutti i messaggi di errore per garantire che l’utente “medio” riesca a comprendere come risolvere il problema. I messaggi non devono essere scritti in modo tale che solo i programmatori riescano a comprenderli. Inoltre, mostra sempre ai clienti a che punto del processo d’acquisto si trovano.
- Upsell alla fine del processo: se si utilizzano tecniche di upselling, farlo alla fine dell’acquisto, per mantenere i clienti concentrati sul completamento dell’ordine che stanno effettuando.
Seguendo questi 7 suggerimenti, i tassi di abbandono del carrello saranno drasticamente ridotti. Ma, per aumentare ulteriormente i tassi di conversione, seguire la strategia per migliorare i tassi di recupero dei carrelli abbandonati
3 Modi per Migliorare i Recuperi dei Carrelli Abbandonati
E’ un dato di fatto che i clienti abbandoneranno carrelli della spesa. La riduzione del tasso di abbandono è Importante, ma applicando questi suggerimenti, Aumenterà il tasso di recupero dei carrelli abbandonati. che a sua volta è importantissimo. Di seguito 3 punti che servono per incrementare il recupero dei carrelli abbandonati:
- Whishlist: L’aggiunta di questa opzione aumenta il recupero dei carrelli. Quando vi è un salva carrello, ciò diventa un processo naturale del ciclo di acquisto , aggiungendo questa opzione si incoraggiano i clienti a recuperare i loro carrelli e completare la vendita.
- Ricordare con uno sconto: email inviate 3 ore dopo che un cliente abbandona il carrello ha una media di recupero del carrello del 40% e una chiusura del 20%. Questo tasso di conversione può essere ulteriormente aumentato con l’aggiunta di un codice coupon di sconto per completare l’acquisto.
- Remarketing: Segui il tuo cliente ricordandogli i prodotti che ha visto Dopo lo shopping ad esempio Zappos, Amazon, eBay ti mostrano i loro prodotti in vari siti come ad esempio facebook. Per invogliare a ritornare
Combinando le strategie per la riduzione dei tassi di abbandono con quelle per aumentare i tassi di recupero, i tuoi “problemi di abbandono” potranno essere dimenticati
Usare A/B Test e Mappatura User Experience
L’ultima tessera di questo puzzle, come con tanti altri problemi di usabilità, è ricordarsi di testare ogni modifica apportata in tutte le pagine o il funnel di acquisto. Ciò che sembra completamente logico e e funziona per un sito, non è detto che funzioni per il tuo.
L’unico modo per saperlo è quello di testare ogni modifica apportata. Un modo utile per far ciò è quello di utilizzare una combinazione di A/B testing e la mappatura in-page dell’User Experience.
Articolo liberamente e spero decentemente, tradotto dall’articolo di Online-Behavior.com